Dicevi che qui è la nuova Motown, io potevo restare con te
Chiuso a chiave, eravamo buoni amici
Poteva funzionare.
Il sacerdote mi vuole stuprare, superstar unite anche nel dolore
L’acqua, qui non la beviamo più.
ERA BELLA, LA CASA ERA BELLA
La casa era bella sul pendio, sulla schiena di una balena
Lutgarda, è un nome da bambina.
E se qualcuno poi ci invitava a cena, tu rifiutavi sempre
la nostra sfortuna, era un diamante nella bocca.
LO SO, COME SI STA SULLE STELLE
Lo so ci siamo stati tante volte
I pomeriggi passati a giocare a ramino, con il rimpianto vicino
La tv che trasmette Diario di un maestro
I fine settimana la metropolitana, che ci portava al mare
Per te un gelato alla pesca o una granita al melone.
Lo so come si sta sulle stelle,
Lo so ci siamo stati tante volte.
La casa era bella con tante finestre e i vetri colorati su tutte le porte
E tu che volevi suonare la musica punk
Come ti senti in cuffia va bene? io non sento niente
Vuoi che ti alzi un po’ le chitarre o non ti importa niente?
Nei tuoi occhi ooh oooh, ci infilavo tutte le mani
Nelle gambe oooh oohh, si vedevano le vene
Nelle ginocchia oooh ohhh, sentivamo le formiche
Ma le tue mani erano piene di aghi
credits
from ALBUM,
released April 24, 2020
Voce e chitarra - Bombay
drums - Marco Mirk
Bass - Giacomo Nardelli
Sax - Umberto Smerilli
This sweet, mournful “loose concept” album from folk artist Ian McCuen tracks a journey across the bleak landscape of American life. Bandcamp New & Notable Nov 22, 2022
Crafting powerful songs about commitment and love, the Nashville singer-songwriter channels and subverts ’70s country and folk tropes. Bandcamp New & Notable Sep 7, 2022